Avere a che fare con le auto storiche non richiede solo passione per questi gioielli della strada, ma anche conoscenza ed esperienza.
In questo articolo vi raccontiamo come affrontare la delicata attività del restauro.
Non tutti sono in grado di smontare un’auto storica e rimetterla in sesto. C’è bisogno di un team esperto che sia in grado di offrire un servizio di restauro sia parziale che totale, per riportare queste vetture a correre sull’asfalto.
Tutto questo è possibile alla Firas.
All’interno della sede vi è infatti un’officina specializzata nella quale nulla è lasciato al caso.
Grazie alla tecnologia Firas e alla vasta conoscenza ed esperienza dei nostri meccanici è possibile restituire non solo il piacere di ammirare queste vetture, ma anche la possibilità di guidarle in tutta sicurezza.
Restaurare un’auto d’epoca prevede molteplici fasi di lavorazione complesse che richiedono competenze specifiche e “professionalità”.
Come si restaura un’automobile d’epoca? Intervista a Giuseppe Di Romano.
Abbiamo chiesto a Giuseppe Di Romano, capo meccanico Firas e appassionato di motori e di auto d’epoca, di raccontarci le varie fasi di restauro di un’auto d’epoca.
Giuseppe quanti anni sono che hai a che fare con le auto d’epoca?
Io ho iniziato questo lavoro nel 1970, come apprendista. Mi sono avvicinato alla meccanica per passione. Sono in pratica 50 anni che lavoro in mezzo alle auto, avevo 10 anni quando ho iniziato.
Qual’è l’auto che ti ha richiesto più tempo nella sua restaurazione?
Tanto tempo no. Si facevano più che altro restauri di manutenzione. Se poi si deve affrontare un restauro completo come si deve, nascono le collaborazioni tra carrozziere, elettrauto ecc… insomma c’è da preparare ed organizzare un pò tutto. Ora che ci penso c’è stata una Citroën–Maserati SM a carburatori, che abbiamo restaurato completamente e ci abbiamo messo quattro mesi. Le condizioni della vettura non erano “pessime”, ma comunque doveva essere rimessa nella condizione di poter tornare a camminare. Quella è stato il restauro più lungo.
Da dove inizia il restauro di un’auto d’epoca?
Si deve effettuare una valutazione generale del veicolo che abbiamo di fronte. Per quanto riguarda la parte meccanica, quella viene valutata da me, mentre per quel che riguarda l’impianto elettrico, carrozzeria e tappezzeria mi appoggio agli esperti di quel campo. Bisogna quindi, in generale, dare un’occhiata alla condizioni della carrozzeria, della tappezzeria, della meccanica e della parte elettrica. Solo poi si può fare una lista dei ricambi da modificare o mancanti e quindi contattare i vari fornitori per riuscire a reperire i pezzi di cui abbiamo bisogno.
Quindi una volta che si è fatta una valutazione completa della vettura, si passa alla ricerca dei vari ricambi?
Certo! Questa fase per molti può risultare lunga dato che ad oggi sono molti i ricambi difficili da reperire. Anche se c’è da dire che, mentre prima o si chiamava l’autoricambi o qualche amico che poteva avere i pezzi, ora è possibile cercare anche online. Fortunatamente però la Firas, grazie alla sua tecnologia e ad un team specializzato, riesce a riprodurre molti dei ricambi poco reperibili sul mercato.
Dopo aver fatto tutto questo cosa succede?
Una volta stabiliti i danni che ci sono e fatto il preventivo con i tempi e i materiali, si inizia la riparazione. Ci possono essere però degli imprevisti, cioè andando a smontare la vettura si può trovare qualcosa di nascosto che non si riusciva a vedere. Può quindi capitare di trovare un danno, come la presenza di un braccetto rotto o di una bombola solo leggermente danneggiata. Comunque qui parliamo sempre di “sorprese” minime.
Imprevisti tipo?
Per quanto riguarda la meccanica gli imprevisti sono pochi, perchè bene o male le condizioni del motore, freni e di tutto il resto si vedono prima. Gli imprevisti possono sorgere per lo più sulla carrozzeria dove non si vedono tutte le parti arrugginite. In pratica solo dopo aver aperto e smontato la carrozzeria, è possibile vedere tutto al 100%. Può succedere anche che, una volta aperta la vettura, si trova un pezzo molto arrugginito che bisogna tagliare e ricostruire completamente da zero, invece che stuccare, raddrizzare e verniciare.
E che cosa sono i dettagli metallici?
Questo riporta al discorso che abbiamo fatto. Una volta esaminata la vettura si passa quindi allo smontaggio degli interni e degli esterni. Vengono esaminati così i difetti sulla carrozzeria per poi passare alla valutazione dei dettagli metallici: saldature e carteggio. Può succedere, come abbiamo detto precedentemente, di trovare un dettaglio meccanico, come per esempio un montante o un braccetto che bisogna ricostruire da zero e non solo “rattoppare”. Una volta saldate e carteggiate tutte le parti “difettose” della nostra vettura andremo a rimuovere tutte le tracce di vernice preesistenti e passare così alla stesura del fondo e dopo alla verniciatura dell’auto.
Come avviene quest’ultima parte? La stesura del fondo e poi la verniciatura.
Prima va “portato a metallo”, cioè viene scoperchiata tutta, vengono tolti tutti gli stucchi e tutto quello che c’è sotto e solo dopo si procede. Prima viene data una mano di fondo, poi viene carteggiata, per poi dare un’altra mano di fondo, ricarteggiata nuovamente per vedere tutte le imperfezioni.
Poi quando è stata ultimata perfettamente, si sceglie il colore giusto e si da il colore.
Quali sono i tempi di questa fase? Questa è la parte più lunga?
Sì! Questa è la fase più lunga per la carrozzeria. Perchè riguardo al motore o la parte meccanica, si controllano i pezzi che servono e si preparano mentre si lavora alla carrozzeria. Questi poi sono solamente da montare.
Ok. Quindi una volta dato il fondo si passa alla verniciatura quindi?
Sì! La verniciatura è l’ultima cosa.
C’è qualcosa di particolare che bisogna sapere in questa fase?
Beh, la cosa più importante è non utilizzare stucchi moderni se non si è completamente portata a ferro la parte. Questo perchè le vernici moderne non sono compatibili con gli elementi utilizzati dallo stucco di un tempo. Quindi è fondamentale che la vettura sia portata completamente a ferro, in modo da non trovare più i residui di stucco vecchio e solo dopo si passa alla sabbiatura e poi si vernicia. Se questo non viene fatto, una volta finita la vettura, in breve tempo potrebbe alzarsi la vernice e creare dei bozzi.
Dopo cosa succede?
È arrivato il momento di reinserire tutte le varie parti. Cominciando dal motore, passando per il cambio e successivamente i freni. Tutto quello che concerne la parte meccanica. Poi parallelamente interviene anche l’elettrauto, il quale fa un check del sistema elettrico per ristabilire tutto l’impianto. Una volta fatto poi tutto l’impianto elettrico si passa al tappezziere che fa il ritocco finale.
Tra tutte queste fasi può esserci un intoppo per cui si deve ricominciare da capo?
Difficile. Diciamo che è proprio per questo che è importante osservare e capire bene all’inizio cosa c’è da fare. Se la prima fase viene fatta bene non si creeranno problemi. Se facciamo un’osservazione iniziale sbagliata o “alla leggera”, nel momento in cui iniziamo a lavorare è più probabile trovare qualcosa di imprevedibile.
Un’ultima curiosità, ci sono delle temperatura da rispettare in ognuna di questi fasi?
Questo riguarda più il carrozziere che deve avere i forni adatti e alla giusta temperatura che devono cuocere la vernice e le varie sale che devono essere disposte in un determinato modo, come la sala dedicata alla fase di carteggio dove si vengono a stilare le polveri, che deve ben essere pulita.
Per quel che riguarda la meccanica no, va bene un posto normale.
Grazie Giuseppe per il tuo tempo e per averci parlato della tua esperienza.
A questo punto la nostra signora a quattro ruote sarà nuovamente pronta ad intraprendere nuove avventure sull’asfalto.
Restaurare un’auto d’epoca richiede passione, conoscenza e professionalità. Non a caso i tempi per una lavorazione di restauro possono essere relativamente lunghi, in quanto si tratta di interventi minuziosi e delicati che devono essere fatti con i giusti tempi.
Nell’officina Firas tutto questo è possibile.
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